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relazione:

La Cooperativa, costituita il 03-03-1992, è iscritta nel Registro Prefettizio delle Cooperative aln. 20 della Sezione Cooperative Sociali e al n. 480 della Sezione Produzione e Lavoro; è iscrittaall'Albo Regionale degli Enti Ausiliari ex art. 116, DPR 309/90, con decreto del Presidente della GiuntaRegionale 16 ottobre 1997, n. 570 e all'Albo Regionale delle Cooperative Sociali con DeterminazioneDirigenziale n. 40 del 02-11-1998, convenzionata con l'ASL TA/1 e con il Ministero di Grazia eGiustizia.L’attività della Cooperativa è particolarmente rivolta al settore delle tossicodipendenze e allagestione di strutture per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei tossicodipendenti.A tal fine la Cooperativa ha promosso la C.T. “IL RISORTO”. Si tratta di una struttura di tiporesidenziale, tendente alla riabilitazione ed al reinserimento sociale ed umano dei tossicodipendenti,con particolare attenzione all'assistenza e all'accompagnamento psicopedagogico dei malati di AIDSnel vari stadi della malattia.nel vari stadi della malattia.La C.T. accoglie il giovane anche in piena crisi di astinenza, perché gli altri ospiti, attraversol'accoglienza e la disponibilità, lo aiutino nella "costruzione delle motivazioni".Scopo della terapia comunitaria è la promozione umana e la scoperta di quei valori propedeuticialla libertà interiore: il recupero di tutte le dimensioni personali, familiari, socioculturali, storiche,religiose, attraverso il riconoscimento delle potenzialità individuali ed il successivo risveglio dellecapacità creative , necessarie per l'identificazione di un progetto di vita.A tal proposito, è necessaria la piena collaborazione dei genitori che, sin dall'inizio, sono​coinvolti nel piano terapeutico.Il progetto terapeutico si basa sui sottoelencati criteri:· rispetto dei fondamentali diritti della persona umana;· esclusione di ogni forma di coercizione fisica, psichica e morale;· stimolazione degli ospiti per raggiungere lamaturità e l'autonomia personale, anche attraverso illavoro;· misura alternativa alla detenzione e agli arresti domiciliari.Il programma terapeutico prevede l'interruzione dello stile di vita caratterizzata dalla droga edai corrispondenti rapporti conflittuali. L'intervento psicopedagogico dell'équipe di lavoro permette algiovane di affrontare il suo "problema uomo", di crearsi dei progetti e di verificare e concretizzare leproprie capacità.

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